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Cedolare Secca su Affitti Brevi: la ritenuta come va effettuata?

lentepubblica.it • 20 Agosto 2018

cedolare-secca-affitti-breviCedolare secca su affitti brevi: la comunicazione dei dati relativi e il versamento della ritenuta come vanno effettuati?


Il 20 agosto è il termine ultimo per la comunicazione dei dati relativi ai contratti di affitto breve da parte degli intermediari immobiliari. Un altro degli adempimenti in carico ai portali e agli agenti è il versamento di una ritenuta del 21%. Come va effettuata?

 

La Cedolare Secca

 

La “cedolare secca” è un regime facoltativo, che si sostanzia nel pagamento di un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali (per la parte derivante dal reddito dell’immobile). In più, per i contratti sotto cedolare secca non andranno pagate l’imposta di registro e l’imposta di bollo, ordinariamente dovute per registrazioni, risoluzioni e proroghe dei contratti di locazione. La cedolare secca non sostituisce l’imposta di registro per la cessione del contratto di locazione.

 

L’opzione cedolare secca, nei contratti di locazione, implica dunque un regime facoltativo per il quale il proprietario di un immobile ad uso abitativo paga un’imposta sostitutiva di IRPEF e addizionali. Tale imposta forfettaria si calcola applicando: un’aliquota del 21% sul canone di locazione lordo annuo, se il contratto è a canone libero; un’aliquota del 10% se si applica un canone concordato.

 

La ritenuta sugli Affitti Brevi

 

L’aliquota del 21% va applicata sull’intero importo che il conduttore è tenuto a versare inclusa la provvigione dovuta dallo stesso locatore.

 

La ritenuta deve essere effettuata al momento del pagamento al beneficiario della somma richiesta per l’affitto e si considera operata:

 

  • a titolo d’imposta, se il locatore sceglie come regime di tassazione quello della cedolare; in questo caso la ritenuta sostituisce, per il locatore, l’Irpef e le addizionali sui redditi derivanti dalla locazione
  • a titolo di acconto, se il beneficiario non esercita, in sede di dichiarazione dei redditi, l’opzione per questa modalità di tassazione.

 

Dunque, la cedolare secca al 21% è applicabile a contratti di locazione con durata inferiore ai 30 giorni anche se stipulati tramite intermediari online. Da precisare che possono essere stipulati contratti con lo stesso attuario
per massimo 30 giorni all’anno; superata tale soglia il contratto deve essere registrato alle Entrate. Poi se vengono forniti servizi non legati all’atto (pasti, gite, noleggio mezzi di trasporto) la cedolare secca non è un’opzione poiché si configurerebbe l’attività di Bed and Breakfast occasionale; quindi, permessa solo la fornitura di biancheria, per esempio, oppure dell’aria condizionata o del Wi-Fi.

 

Chi può scegliere la cedolare secca

 

Possono optare per il regime della cedolare secca le persone fisiche titolari del diritto di proprietà o del diritto reale di godimento (per esempio, usufrutto), che non locano l’immobile nell’esercizio di attività di impresa o di arti e professioni.

 

Per una guida completa a Disdetta Contratto Affitto e Cedolare Secca potete leggere qui il nostro approfondimento.

 

Per quali immobili

 

L’opzione può essere esercitata per unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali da A1 a A11 (esclusa l’A10 – uffici o studi privati) locate a uso abitativo e per le relative pertinenze, locate congiuntamente all’abitazione, oppure con contratto separato e successivo rispetto a quello relativo all’immobile abitativo, a condizione che il rapporto di locazione intercorra tra le medesime parti contrattuali, nel contratto di locazione della pertinenza si faccia riferimento al quello di locazione dell’immobile abitativo e sia evidenziata la sussistenza del vincolo pertinenziale con l’unità abitativa già locata.

 

 

Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it
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